Un emistichio senza autore

01 Assumo a pretesto per parlare intorno al frammento B3 del poema di Parmenide gli appunti raccolti da Ernesto Berti alle lezioni tenute da Giorgio Colli all'Università di Pisa nell'anno accademico 1966 - 67 e publicati, or non è molto, dalla casa editrice Adelphi. Ma dire qualcosa del frammento B3 è anche parlare intorno all'atto del pensare.

... τὸ γὰρ αὐτὸ νοεῖν ἐστίν τε καὶ εἶναι

02Del frammento B3 sono state date traduzioni con significato diverso, che rispecchiano volentieri il pensiero del traduttore. Ho riassunto alcune letture legate ad altrettante teorie interpretative:

... idem est enim cogitare et esse
... infatti è la stessa cosa il conoscere e l'essere
... infatti identico è il pensare e l'esistere
pensare... infatti è lo stesso che dire che è quel che pensi
... lo stesso è infatti pensare ed essere

03Il frammento B3 ha una fonte principale duplice e concorde: Clemente Alessandrino e Plotino. Questo dovrebbe porlo al riparo da ogni eventuale dubbio di autenticità. Ma Clemente per opinione comune non ne capisce nulla e viceversa Plotino è un padre ingombrante. Tanto ingombrante che si può arrivare a giustificare la correttezza formale di B3 con una petizione di principio sulla autorevolezza del suo intelletto:

... Calogero per esempio propone di considerare il frammento 3 incompleto in sé, supponendo che dopo εἶναι il testo continuasse in modo necessario al senso. Il che, per una considerazione filologica, è da rifiutarsi: bisognerebbe infatti ammettere che il frammento 3 sia stato citato da quelli che l'hanno tramandato senza che capissero ciò che citavano; per Clemente Alessandrino lo si potrebbe anche ammettere, ma che Plotino fosse uno stupido è difficile ammetterlo.

04Affermando l'autoevidente non stupidità di Plotino, Colli cerca di falsificare l'argomentazione di Calogero intorno alla possibilità che Plotino abbia utilizzato in modo non corretto un frammento acriticamente collazionato da Clemente. L'assunto conseguente di Calogero è che il senso di B3 così come ci è stato trasmesso dalla tradizione appartenga non tanto a Parmenide quanto a Plotino.

... è palese l'arbitrio [di Plotino] nella citazione e nella interpretazione di questo verso ai fini delle sue intenzioni speculative.

05Questo assunto è giustificato, ma è molto improbabile invece che Plotino possa aver ricavato B3 da Clemente (Cfr. Calogero p. 19) perchè negli Stomates, il frammento B3 appare in un contesto che gli dà un senso molto lontano da quello che ha in Plotino. Tutto il testo di Clemente, gli stromati, è una giustapposizione di citazioni legate concettualmente fra loro secondo un modo di pensare originale e non comune. In questo caso l'argomento intorno a cui ruotano le citazioni è: Pensare il male è già il male. Con le parole di Parmenide c'è solo una vaga assonanza della proposizione e uno scivolamento di senso fra essere, agire e valore dell'agire.

- Erodoto nel racconto intorno a Glauco lo spartiata dice che la Pizia dette questo responso: "Mettere alla prova il dio e fare [il male] hanno lo stesso valore; e Aristofane: "Il pensiero vale lo stesso che l'azione"; e già prima Parmenide di Elea: "Identica cosa è il pensare e l'essere".

06 L'ipotesi più plausibile rimane quindi quella più improbabile (Cfr. Colli p. 200) che entrambi, Clemente e Plotino, abbiano ricavato B3 da una terza fonte a sua volta incompleta, ad esempio un "manuale di filosofia".

07 Se è vero (cfr. Calogero p. 19 n. 18) che Plotino cita direttamente Parmenide solo una volta in:

Enn. V, 1, 8.17 - anche Parmenide accennò a una dottrina simile, quando identificò Essere e Pensiero e ripose l'Essere non nelle cose sensibili, poiché "Pensare ed Essere sono la stessa cosa" come egli dice. (Faggin)

08vi sono però altri sei luoghi delle Enneadi dove il frammento B3 ritorna all'interno del discorso proprio di Plotino ed in modo funzionale ad esso, senza alcun rimando diretto a Parmenide:

  • Enn. I 4, 10.6 E' necessario allora che ci sia un atto prima dell'impressione, poichè [per l'intelligenza] è la stessa cosa pensare ed essere.
  • Enn. III 5, 7.50 Similmente i pensieri falsi non si riferiscono affatto a sostanze, mentre i pensieri realmente veri, eterni e definiti includono un atto del pensiero, l'oggetto intelligibile e la esistenza di quest'ultimo
  • Enn. III 8, 8.8 nell'Intelligenza, soggetto e oggetto sono una cosa sola non per una affinità acquisita, come nelle anime migliori, ma essenzialmente, in quanto "essere e pensare sono la stessa cosa"
  • Enn. V 6, 6.23 Dunque se è Essere è anche Intelligenza; se è Intelligenza è Essere; e il Pensiero è inseparabile dall'Essere.
  • Enn. V 9, 5.30 Perciò fu detto giustamente: "Pensare ed Essere sono la stessa cosa"
  • Enn. VI 7, 41.18 l'essere è identico all'Intelligenza e il pensiero l'ha fatta esistere: perciò è necessario che l'Intelligenza sia sempre unita all'essere

09 In Proclo B3 è citato due volte a memoria: nell'In Parmenidem e nella Teologia platonica. Manifestamente la citazione appare contaminata da B8 34 . Prova ne sia che nell'In Parmenidem Proclo fa seguire immediatamente alla versione di B3 la citazione testuale di B8 35-36

10 Si noti infine che B3 non viene trascritto da Simplicio, la fonte quantitativamente più importante del poema di Parmenide, mentre lo stesso Simplicio è invece l'unica fonte dei frammenti B8 34

...Ταὐτὸν δ΄ ἐστὶ νοεῖν τε καὶ οὕνεκεν ἔστι νόηµα.

...la stessa cosa infatti è pensare e ciò di cui è il pensiero (Colli p. 165)

...la stessa cosa è il pensare e il pensiero che è (Calogero p. 13)

11 e B6 1-2, la cui interpretazione è tradizionalmente legata alla lettura di B3

...Χρὴ τὸ λέγειν τε νοεῖν τ΄ ἐὸν ἔµµεναι·

...É necessario dire e pensare che ciò che è è (Colli p.163)

...É necessario dire e pensare che è quel che è (Calogero p. 24)

12Inoltre Simplicio riporta i frammenti B2 3-8 che la critica tende a leggere come immediatamente precedenti B3. Se ammettiamo che B3 segua B2 8 è difficile comprendere perché Simplicio, o la fonte di Simplicio, che aveva a dispozione il testo integro del poema, abbia omesso di trascrivere B3 lasciando incompleta l'argomentazione. Per giustificare questa omissione è più facile supporre che B3 non seguisse B2 8.

13 Si può quindi avanzare l'ipotesi che B3 sia una "variante" manualistica di B8 34, ovvero ammettere che il frammento B3 sia un emistichio senza autore.

MP

Bibliografia

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