Specchio nello Specchio

Il titolo di questo scritto, preso a prestito da Spiegel im Spiegel (cello e piano) di Arvo Pärt, è giustificato dalle immagini specchio nello specchio prodotte dal calcolo statistico; applicato, in questo caso, alle imposte sul reddito delle persone fisiche.

Il ragionamento che segue si propone di dimostrare, attraverso un semplice calcolo, come le detrazioni, le deduzioni ed i bonus personalizzati, previsti dall'attuale legislazione fiscale sui redditi delle persone fisiche, siano sostanzialmente regressivi e quindi contrari agli articoli 3 e 53 della Costituzione.

Nel calcolo ho utilizzato i dati tratti dal Comunicato stampa n. 37 del 2013 diffuso dal Ministero dell'Economia e delle Finanze in data 22 marzo 2013 contenente le statistiche sulle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche relative all'anno d'imposta 2011 ed a cui si riferiscono le citazioni, poiché i dati forniti dal Comunicato Stampa n. 79 del 26 marzo 2014 relativo alle statistiche sulle dichiarazioni IRPEF per l'anno d'imposta 2012 non è così dettagliato come quello dell'anno precedente.

Circa 41,3 milioni di contribuenti hanno assolto direttamente l’obbligo dichiarativo attraverso la presentazione dei modelli di dichiarazione Unico e 730, ovvero indirettamente attraverso la dichiarazione dei sostituti d’imposta (Modello 770).
A livello nazionale il reddito complessivo totale dichiarato è pari 805 miliardi di euro.
L’imposta netta totale dichiarata, pari a 152,2 miliardi di euro.
L’addizionale regionale all’Irpef ammonta complessivamente a 11 miliardi di euro. [..] L’addizionale comunale ammonta invece complessivamente a 3,4 miliardi di euro..
Nel 2011 le deduzioni ammontano a 30,9 miliardi di euro. Le detrazioni ammontano a più di 62 miliardi di euro.

Se assumiamo i seguenti valori:

  • 805 mld. il reddito complessivo
  • 166,6 mld. l'imposta comprensiva di addizionali
  • 93,1 mld. gli abbattimenti d'imposta

l'imposta da versare sarebbe stata di 259,7 miliardi

Da ciò si ricava che l'aliquota media, calcolata sull'imposta realmente versata, è del 20,6%; mentre l'aliquota calcolata sull'imposta lorda sarebbe stata del 32,2%.

I contribuenti con redditi fino a 35.000 euro (86% del totale contribuenti con imposta netta) dichiarano il 47% dell'imposta netta totale, mentre il restante 53% dell'imposta netta totale è dichiarata dai contribuenti con redditi superiori a 35.000 euro (14% del totale dei contribuenti).

Dal grafico n. 2 dello stesso Comunicato stampa si rileva come il 15% dei contribuenti (i tre ventili superiori) detenga una quota di reddito pari al 41,8% del reddito complessivo.

Ne segue che il 15% dei contribuenti (circa 6 milioni) ha un reddito complessivo pari a 336 miliardi e paga imposte per 88 miliardi; mentre il restante 85% dei contribuenti (circa 35 milioni) ha redditi pari a 468 miliardi e paga imposte per 78 miliardi.

Il 15% dei contribuenti, quelli con maggior reddito, vengono assoggettati ad un'aliquota media del 26% circa (contro un'aliquota virtuale intorno al 40%), mentre l'85% dei contribuenti, quelli con minore capacità contributiva, vengono assoggettati ad una aliquota media del 17% (contro un'aliquota virtuale del 25% circa).

La differenza tra le aliquote applicate e quelle virtualmente previste dalla legge è del 16% per i redditi maggiori e dell'8% per i redditi minori.

Dal confronto si deduce che gli abbattimenti d'imposta favoriscono i contribuenti con maggiore disponibilità di reddito e sono quindi da considerarsi, almeno formalmente, incostituzionali.

Inoltre, l'abbattimento medio delle imposte, pari a 2.268 euri pro capite, rappresenta anche il valore dell'imposta negativa sul reddito attualmente non distribuita agli incapienti e solo parzialmente redistribuita ai redditi più bassi.

Naturalmente, se i dati messi a disposizione dal Ministero fossero più dettagliati con gli opportuni strumenti matematici il calcolo, qui semplicemente approssimato, potrebbe essere ulteriormente raffinato, eseguendo comparazioni più fini, senza per questo invalidare le conclusioni di carattere generale che ne derivano.

MP