Francesco Saverio Nitti

Sulla democrazia

La breve citazione che presento è tratta dalla velina di una auto-recensione al libro La democrazia, inviata da Nitti al giornale brasiliano O Estado de São Paulo al quale egli collaborò dal 1932 al 1940. Al margine del primo foglio del dattiloscritto è riportata autografa la data: 21 luglio 1932; il testo è, dunque, coevo all'apparizione del primo tomo dell'edizione italiana dell'imponente opera.

Che cosa è la democrazia?

[..] Per l'uomo della strada la democrazia è il governo del popolo. È una concezione erronea perché il popolo non ha mai governato: si può dire con più precisione che la democrazia è governo con il consenso del popolo. Il più grande politico di Atene, Pericle, la cui anima era aperta a tutte le manifestazioni dello spirito, in un discorso immortale che Tucidide ci ha trasmesso, ha forse meglio di tutti detto che cosa è la democrazia: un governo di libertà in cui vi siano isonomia, cioè eguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, isotimia, cioè eguaglianza davanti alle cariche pubbliche e agli onori, isegoria, cioè libertà di pensiero e di parola. Ma l'antichità, per effetto della schiavitù, ebbe una democrazia di cittadi- ni, non di uomini; i cittadini erano solo una minoranza. La democrazia, come noi l'intendiamo, è un fatto esclusivamente moderno e può considerarsi come un fenomeno americano.
In alcune città italiane e germaniche, nelle Fiandre, in Olanda, in Svizzera vi erano stati piccoli movimenti di democrazia; ma il fenomeno universale della democrazia è del tutto recente ed è venuto in Europa dall'America.
Le enormi trasformazioni economiche che si sono compiute negli ultimi centocinquanta anni sono poca cosa di fronte alle trasformazioni politiche. Ancora centocinquanta anni fa esistevano il servaggio e la schiavitù. Voltaire stesso dichiarava impossibile la esistenza di grandi repubbliche e perfino Rousseau, che a torto si considera il teorico della democrazia, dichiarava l'impossibile esistenza di una democrazia e voleva solo monarchie temperate dal suffragio di una minoranza di cittadini, gli uomini colti e possidenti i soli che dovevano aver diritto al voto. Grandi monarchie e con esistenza secolare dominavano incontrastate e solo la nascita e l'arbitrio del principe governavano i sudditi.
Dopo la rivoluzione americana e la costituzione del 1787, di cui la dichiarazione dei diritti dell'uomo della rivoluzione francese non è che la riproduzione integrale, tutto è mutato. Le monarchie sono cadute l'una dopo l'altra, l'eguaglianza dei diritti è stata riconosciuta, i privilegi sono quasi dovunque finiti e se ancora esistono i privilegi della ricchezza, non hanno nulla di permanente in una società interamente mutata.
L'Europa del secolo decimottavo avea espulso in America tutti gli spiriti insofferenti, i non conformisti della religione, gli elementi di libertà, gli insofferenti della miseria. La concezione della democrazia moderna non potea venire che da quegli spiriti liberi.
Proprio un secolo fa, nel 1832, il conte de Tocqueville, tornando da un lungo viaggio in America, scriveva La Démocratie en Amérique, in cui constatava il principio di un processo di democratizzazione universale. Questo processo è avvenuto. Non rimane ora nella vecchia Europa che un solo grande impero, l'impero britannico, che è un'immensa unione di repubbliche libere e di democrazie progressive. Tutta l'America non ha che repubbliche e l'Asia intera, cioè la metà della popolazione del mondo, entra in agitazione con immensi movimenti di xenofobia e di indipendenza, che precedono movimenti di libertà e di democrazia. Metternich avea ben ragione di dire che se si voleva salvare il principio della monarchia e la vecchia società bisognava distruggere tutte le repubbliche in America e se le circostanze non permisero alla Santa Alleanza di realizzare il suo programma, non si può non riconoscere che egli abbia avuto una chiara visione della realtà. [..]

Con questa premessa consulterei volentieri il libro di Francesco Saverio Nitti, ma l'opera non è presente in nessuna biblioteca publica di Genova...

MP

Bibliografia

Francesco Saverio Nitti
- La démocratie, Paris, Alcan, 1933