Filosofia della cronaca

5. Pietre

5.01Scagliare pietre è un gesto molto antico. Si può dire che sia costitutivo dell'essenza stessa dell'essere umano. Non è un caso se l'ominazione, così come la periodizzazione delle epoche pre-storiche, si misuri sull'abilità nella lavorazione della pietra. La pietra è dunque il primo strumento propriamente umano.

5.02Nella Bibbia il gesto di scagliare pietre ritorna almeno in due situazioni. Uno dei racconti centrali della Storia di Israele, e quindi della Storia dell'Occidente, è quello della pietra scagliata dall'ebreo Davide che abbatte il gigante filisteo Golia. L'interpretazione del passo biblico è complessa e si presta a letture diverse. Quello che qui voglio far notare è semplicemente la centralità della pietra nel racconto, che viene sottolineata più volte dal compilatore.

48 Quando il Filisteo si mosse e si fece avanti per andare incontro a Davide, anche Davide corse prontamente verso la linea di battaglia incontro al Filisteo; 49 mise la mano nella sacca, ne trasse fuori una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il Filisteo in fronte; la pietra si conficcò nella fronte ed egli cadde con la faccia a terra. 50 Così Davide con una fionda e con una pietra vinse il Filisteo

5.03Nella notte fra l'8 e il 9 dicembre 1987 nel campo profughi di Jabaliyya decine di ragazzi palestinesi armati di pietre attaccarono i soldati israeliani di guardia al campo. I soldati risposero con il fuoco delle armi, facendo due morti e ventisette feriti. Era l'inizio di quella che, per la Storia, prenderà il nome di Intifada.

5.04Il primo articolo che dava compiutamente conto dell'accaduto sembra essere stato quello di John Knifer, inviato a Gerusalemme del New York Times.

Throwing rocks and barricading streets with burning tires, hundreds of Palestinian youths fought Israeli soldiers again today in the squalid refugee districts of the Gaza Strip, while Arab towns in the West Bank were shut down in the third day of a general strike.
[..]The current round of clashes, part of an increasing cycle of violence in the last year, began after a traffic accident last Tuesday in which an Israeli Army truck collided with two vans bringing day laborers back home to Gaza, killing four Palestinians.

5.05Viene riportato nell'articolo anche un tentativo di interpretazione dei fatti.

[..]Yehuda Litani, a specialist in Arab affairs for The Jerusalem Post, described the current round of fighting as more violent than the major previous outbreaks of unrest in the occupied territories in 1975-76 and 1980-81.
The difference is, Mr. Litani said in an interview, that now it lasts longer, more people are involved, and they are not afraid to confront the army. It's like a fire, it catches and spreads.
They're in despair, he said. I'm talking about the youth, they have nothing to lose.[..]

5.06È vero, il 22 dicembre del 1987 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite condannò Israele per avere violato la Convenzione di Ginevra mentre la stampa occidentale continua a stigmatizzare lo spettacolo inquietante, se non rivoltante, di Golia che uccide Davide, eppure non possiamo nasconderci la sensazione che manchi qualcosa per arrivare ad una più realistica comprensione dei fatti.

The daily scenes of soldiers shooting stone-throwers was for many in Israel a deeply disquieting, if not revolting, spectacle.
The most powerful armed forces in the Middle East, the embodiment of everything that was considered noble in Zionism was reduced to chasing, beating and shooting poverty-stricken Arabs through the slums of Gaza and the villages of the West Bank.

5.07Secondo l'organizzazione non governativa israeliana B’Tselem

il 93 percento dei minorenni palestinesi detenuti nelle carceri israeliane ha come unica colpa l’aver tirato pietre.

5.08Il secondo riferimento biblico è la lapidazione. Preferisco non commentare...

10 Or il figliuolo di una donna israelita e di un Egiziano uscì tra i figliuoli d’Israele; e fra questo figliuolo della donna israelita e un Israelita nacque una lite. 11 Il figliuolo della Israelita bestemmiò il nome dell’Eterno, e lo maledisse; onde fu condotto a Mosè. La madre di quel tale si chiamava Shelomith figliuola di Dibri, della tribù di Dan. 12 Lo misero in prigione, finché fosse deciso che cosa fare per ordine dell’Eterno. 13 E l’Eterno parlò a Mosè dicendo: 14 "Mena quel bestemmiatore fuori del campo; e tutti quelli che l’hanno udito posino le mani sul suo capo, e tutta la raunanza lo lapidi. 15 E parla ai figliuoli d’Israele, e di’ loro: Chiunque maledirà il suo Dio porterà la pena del suo peccato. 16 E chi bestemmia il nome dell’Eterno dovrà esser messo a morte; tutta la raunanza lo dovrà lapidare. Sia straniero o nativo del paese, quando bestemmi il nome dell’Eterno, sarà messo a morte.

5.09Per altri motivi preferisco non commentare neppure questo:

A teenage girl lies dead on the ground in a pool of her own blood... Her once groomed hair is cast across her face like a rag doll's, her skirt pulled up to complete her humiliation... In another image, she is seen lying on her side, her face battered and bloodied, barely recognisable... The concrete block used to smash in her face lies next to her... Du'a Khalil Aswad was beaten, kicked and stoned for 30 minutes at the hands of a lynch mob before one of her attackers launched a carefully aimed fatal blow... The murder was carried out in public, watched by hundreds of men cheering and yelling. Du'a's crime? To fall in love with a Sunni boy. Her family practised the Yezidi religion... The Sunnis and Yezidis hate each other. When Du'a ran away with her Sunni boyfriend, a sentence of death was passed on her.... This act of medieval savagery took place last month in a town in northern Iraq, in the fledgling 'democracy' created by Bush and Blair when they invaded the country in 2003 and 'freed' its people...

5.10L'uccisione rituale con le pietre è diffusa fin dai tempi antichi tra tutte le popolazioni dell'area del mediterraneo e del medio oriente, dove, per la natura sassosa del terreno, le pietre impongono la loro presenza. La testimonianza di Agostino di Ippona merita una citazione per la sua singolarità.

quando a Cesarea di Mauritania cercavo di distogliere la popolazione da una mischia tra cittadini, anzi più che tra cittadini, chiamata “caterva” – infatti in una certa ricorrenza dell’anno, secondo il rituale, non solo cittadini, ma anche parenti, fratelli, perfino padri e figli, divisi in due schiere, per svariati giorni di seguito combattevano tra loro avendo per armi le pietre e ognuno cercava di uccidere chi poteva –, parlai allora col tono più elevato, per quanto ne fui capace, per sradicare e scacciar via dai loro cuori e dalle loro abitudini, con la forza della parola, un male così crudele e inveterato; e allora ritenni di aver ottenuto qualche risultato non quando li sentii acclamare ma quando li vidi piangere: perché con le loro acclamazioni davano a vedere di imparare e trarre diletto, ma con le lacrime indicavano che erano stati convinti.

5.011Le notizie di cronaca che riguardano il lancio di sassi dai cavalcavia delle autostrade sono ormai ricorrenti. Hanno come protagonisti per lo più ragazzini e persone emarginate ed a volte hanno conseguenze mortali. Da un punto di vista filosofico queste sono forse le notizie dove è più difficile trovare un riferimento che non sia l'oggetto stesso: la pietra. Ci accorgiamo, in questi casi, che ciò che si dà nel fatto è nascosto e tende ad ingannarci. Il fatto e la sua rappresentazione non convergono.

Un grosso sasso lanciato da un cavalcavia vicino Cassino ha causato questa notte, seppur indirettamente, la morte di un torinese che, a bordo della sua auto, si stava dirigendo verso Sud e il ferimento di 3 persone (uno in maniera grave) che viaggiavano insieme a lui. Feriti lievemente anche altre due persone che viaggiavano su una seconda vettura. [..]
Una prima vettura ha centrato in pieno un masso pesante 41 chili lanciato sulla corsia centrale dell'Autostrada del Sole nel tratto compreso tra Piedimonte San Germano e Cassino. Vano il tentativo da parte del conducente di evitare l'impatto con la pietra. Per la Polstrada, nell'urto la vettura «ha subito il distacco del blocco motore, è uscita di strada finendo su una massicciata». Il motore, rotolando sulla sede stradale ha colpito «una seconda autovettura in transito, causandone il ribaltamento. È su questa seconda auto che si trovava l'uomo deceduto.
Lanciavano sassi verso i veicoli in transito. Così due minorenni sono stati segnalati all'Autorità Giudiziaria per il lancio di sassi dal cavalcavia n.233, al km 397 dell'autostrada A14. Il fatto è avvenuto sabato scorso.
Il gesto sconsiderato ha interessato tre autovetture e un autobus con ventidue passeggeri a bordo, causando danni a parabrezza e finestrini. [..]
"Pur considerando la giovane età dei due ragazzi - commenta il capitano dei carabinieri di Ortona, Gianfilippo Manconi - che ne determina la non imputabilità, occorre senz’altro far rilevare l’estrema gravità del loro comportamento che avrebbe potuto avere esiti ben più nefasti come spesso accaduto in passato, quando analoghe azioni hanno causato rilevanti lesioni e persino la morte di automobilisti in transito".
Una donna di 30 anni è stata arrestata dagli agenti della Questura di Brescia con l'accusa di aver lanciato un sasso da un cavalcavia sull'autostrada Milano-Venezia. L'episodio è accaduto intorno alle 3.30 di sabato notte. Un Suv su cui viaggiava una coppia di Travagliato, [..] è stata centrata da una pietra che per fortuna ha danneggiato solo il cofano, senza provocare feriti. [..] L'arrestata [..] senza fissa dimora, ha qualche precendente per reati predatori e pare avere problemi con la droga.

Bibliografia

Giovanni Alberto Cecconi
- [2007] Come finisce un rituale pagano: la “Caterva” di Cesarea di Mauritania, sta in Forme di aggregazione nel mondo romano, Atti del Convegno di Ischia (aprile 2006), a cura di E. Lo Cascio e G.D. Merola, Bari, 2007, pp. 345-361