Filosofia della cronaca

4. Cronaca e rivoluzione

4.01Si potrebbe iniziare da Voltaire, il primo ad intuire l'effetto eversivo della cronaca, effetto che, invece, la storia non possiede, essendo, come è noto, il racconto del vincitore. Le campagne di informazione condotte da Voltaire, attraverso l'uso della stampa e con i tempi propri della cronaca, sono famosissime. Ne citerò solo alcune.
Il 1° novembre 1755 Lisbona fu sconvolta da un terribile terremoto che fece circa trentamila vittime. La notizia suscitò molta impressione in tutta Europa. Nel 1756 Voltaire publica Poème sur le désastre de Lisbonne ou examen de cet axiome: Tout est bien contro ogni teodicea.
Il 9 marzo 1762 a Toulouse viene giustiziato il protestante Jean Calas, accusato di aver ucciso il figlio convertitosi al cattolicesimo. Nel 1763, dopo aver condotto una accurata indagine sui fatti Voltaire publica il Traité sur la tolérance. À l'occasion de la mort de Jean Calas. ed ottiene la sua riabilitazione nel 1765.
Il 1º Luglio 1766 ad Abbeville viene suppliziato, all'età di 19 anni, Jean-François Lefebvre d'Ormesson, Chevalier de La Barre, per non aver salutato una processione. Nel 1766 Voltaire scrive la Relazione sulla morte del cavvaliere de La Barre. Fatta dal Signor Cassen, avvocato presso il Consiglio del Re, al Signor Marchese di Beccaria. Voltaire segna il momento dell'incontro della filosofia con la cronaca.

4.02Anche recentemente la diffusione dell'informazione attraverso la cronaca giornalistica, questa volta in tempo reale per mezzo degli strumenti offerti dalle nuove tecnologie, ha dimostrato il suo potenziale eversivo. Ne segue che l'unica forma interpretativa possibile dello stato di eccezione in cui viviamo è la cronaca. Non si dà un concetto di storia capace di spiegare il gesto di Mohamed (Tarek) Bouazizi anche perché non sappiamo se tutto quello che è stato raccontato sia vero; dal punto di vista della cronaca non è importante che lo sia. Non è neppure vero che il suicidio di Bouazizi sia stato la causa della rivolta contro il presidente Ben Ali, anche se ne è certamente il simbolo.

4.03Mohamed Bouazizi ha 26 anni e si cosparge di benzina dandosi fuoco davanti alla sede della prefettura di Sidi Bouzid il 17 dicembre 2010, ma la rivolta che nasce spontaneamente dalla situazione di disagio sociale e si propaga lentamente a tutta la Tunisia conquista la prima pagina di Le Monde solo il 31 dicembre quando ormai i giochi sono fatti:

Dix jours après le début des émentes sociales, partie du coeur du pays, à Sidi Bouzid, qui se sont ensuite étendue, à d'autres villes de Tunisie, le président Zine El-Abidine Ben Ali a choisi de remanier en partie le gouvernemet tunisien. [..]
Mardi 28 décembre au soir M. Ben Ali s'était adressé aux citoyens dans un discours télévisé [..] Un peu plus tôt le président tunisien avait reçu la mère de Mohamed Bouazizi, un jeune chômeur qui s'est immolépar le feu a Sidi Bouzid, après avoir été empêché de vendre des fruits et des légumes par la police municipale parce qu'il n'avait pas les autorisations nécessaires. C'est ce drame qui est à l'origine des émeutes sociale aujourd'hui en Tunisie.

4.04L'effetto è devastante per il regime tunisino, ma anche per i regimi di Libia, Egitto e Siria, che non hanno compreso la situazione. Il governo algerino provvede invece ad una rapida riduzione dei prezzi dei generi di prima necessità e si salva; così pure il re del Marocco, che promuove l'approvazione di una nuova Costituzione.

4.05In una situazione di disagio sociale esteso una notizia di cronaca come la notizia di un suicidio avvenuto in conseguenza di un atto illegittimo dell'istituzione, può essere percepita come uno stato di pericolo dall'intera comunità e scatenare una rivolta fino a quel momento latente.

4.06Nella glorificazione che il gesto di Bouazizi ha subito - gli sono state intitolate strade in Tunisia, ma anche in Francia - la cronaca perde i suoi contorni e la stupidità di ciò che lo ha costretto a quel gesto viene oscurata, assumendo i caratteri propri della Storia. Come dice Queneau:

S'il n'y avait pas de guerres ou de révolutions, il n'y aurait pas d'histoire ; il n'y aurait pas matière à histoire ; l'histoire serait sans objet. Tout au plus existerait-il des annales.

Bibliografia

Walter Benjamin
- [1962] Tesi di filosofia della storia sta in Angelus Novus a cura di Renato Solmi, Einaudi, Torino
Raymond Queneau
- [1966] Une histoire modèle, Gallimard, Paris