Filosofia della cronaca

3. La stupidità è mortale

3.01La categoria guida nell'interpretazione della cronaca non può che essere la stupidità. Come avremo modo di vedere la stupidità è pericolosa, spesso mortale, anche quando vuole essere soltanto una stronzata priva di scopo. Inutile cercarne una definizione - non si danno definizioni della stupidità - essa può solo essere mostrata. La stupidità è pervasiva, includente, contagiosa. L'unico concetto a cui si avvicina, nell'accezione che di seguito useremo, è appunto quello di stronzata.

Uno dei tratti salienti della nostra cultura è la quantità di stronzate in circolazione. Tutti lo sanno. Ciascuno di noi dà il proprio contributo. Tendiamo però a dare per scontata questa situazione. Gran parte delle persone confidano nella propria capacità di riconoscere le stronzate e di evitare di farsi fregare. Così il fenomento non ha attirato molto interesse, né ha suscitato indagini approfondite. Di conseguenza, non abbiamo una chiara consapevolezza di cosa sono le stronzate, del perché ce ne siano così tante in giro, o di quale funzione svolgano.

3.02La stupidità contraddice il principio di conservazione dell'energia. Il suo effetto è una perdita netta, non rimpiazzata da un guadagno in un'altra parte del sistema.

Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un'altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita.

3.03La stupidità si presenta dunque come incomprensibile, priva di ragione, senza un oggetto, senza un fine, ma tende a produrre un ordine spontaneo, per questo ci appare immediatamente temibile.

La stupidità è un nemico del bene più pericoloso della malvagità. Contro il male si può protestare, si può smascherarlo, se necessario ci si può opporre con la forza; il male porta sempre con sé il germe dell'autodistruzione, mentre lascia perlomeno un senso di malessere nell'uomo. Ma contro la stupidità siamo disarmati.

3.04Bonhoeffer nota altresì che manifestazione di potenza e stupidità sono correlati; l'una evoca l'altra.

A un'osservazione più attenta, si vede che ogni forte manifestazione di potenza esteriore, sia di carattere politico che di carattere religioso, investe di stupidità una gran parte degli uomini. [..] La potenza dell'uno ha bisogno della stupidità degli altri.

3.05Se, come abbiamo accennato sopra, della stupidità non si dà definizione possibile essa può essere colta solo attraverso un'operazione mentale inconscia. Non c'è spiegazione razionale alla stupidità. La stronzata si fa, è lì, basta coglierla nel suo farsi. Non si dà in altro modo. E come sa bene Omero, non saperla individuare e risolvere conduce colui che ne è vittima alla morte.

3.06Omero, giunto sull'isola di Io, vide (per tradizione Omero è cieco) una barca con dei giovani che tornavano dalla pesca e chiese loro se avessero pescato qualcosa. I giovani gli risposero:

Quelli che abbiamo presi li abbiamo gettati, quelli che non abbiamo presi li portiamo ancora con noi

3.07I giovani pescatori non si riferivano ai pesci, come chiunque intenderebbe come risposta adeguata alla domanda di Omero, ma ai pidocchi. In questo caso la stronzata consiste, dopo avere ben compreso la domanda, nel rispondere con un enigma, che non ha una soluzione dello stesso ordine della domanda e quindi non dà una risposta congrua. Omero non riuscì a risolvere l'enigma e morì.

3.08Viceversa il semplice saper far fronte alla stupidità, risolvere l'enigma, mostrandosi superiori alla stupidità dell'altro, ha in sé un potere distruttivo.

3.09 Narra Esiodo che i due grandi indovini – Mopso e Calcante – si affrontarono in una sfida di enigmi. Quando Mopso riuscì a risolvere l’enigma lanciatogli da Calcante, quest’ultimo morì di dolore.

3.10La stupidità è indifferente alla verità, sebbene, come nel caso dell'enigma, la faccia balenare nella mente dell'altro. Ma colui che dice una stronzata è disinteressato alla verità, per questo la stronzata è un nemico della verità più grande della menzogna. La pericolosità della stronzata è appunto nel diffondere l'idea che è impossibile sapere come stanno veramente le cose.

3.11Vi è una sostanziale continuità fra stupidità e stronzata. La stronzata è definita da un intorno di significati che comprende: fesseria, stupidaggine, sciocchezza (anche se la stronzata ha una intenzionalità negativa che la sciocchezza non ha), menzogna senza scopo (per il solo gusto di mettere l'altro in imbarazzo), fregare, prendere in giro. Il concetto generale è quello di futile cattiveria. Sulla distinzione lessicale tra discorso da stronzo (bullshit) e azione da stronzo, (cock-up) che pure esiste nella lingua inglese, si può sorvolare in quanto il discorso da stronzo è performativo. La stronzata, anche verbale, è sempre un'azione.

La bêtise serait un noyau dur et insécable, un primitif: rien à faire pour la décomposer scientifiquement (si une analyse scientifique de la bêtise était possible, tout TV s'effondrerait).

3.12Ciò che desta meraviglia nella cronaca è la futilità dei fatti rispetto alla tragicità del loro esito. Quindi, la relazione tra cronaca e stupidità risulterà intuitivamente evidente dagli esempi che seguiranno.

Bibliografia

Salvatore Battaglia
- [1964] Grande dizionario della lingua italiana, UTET, Torino
Dietrich Bonhoeffer
- [1969] Dieci anni dopo, in Resistenza e resa, tr. Sergio Bologna, Bompiani, Milano
Carlo M. Cipolla
- [1988] Le leggi fondamentali della stupidità umana sta in Allegro ma non troppo, Il Mulino, Bologna
Giorgio Colli
- [1975] La nascita della filosofia, Adelphi, Milano
Harry G. Frankfurt
- [2005] Stronzate, RCS, Milano
Federica Montevecchi
- [2004] Giorgio Colli, Bollati Boringhieri, Torino
Robert Musil
- [1986] Sulla stupidità, sta in Sulla stupidità e altri scritti, Arnoldo Mondadori, Milano