Uno sguardo obliquo

Omaggio a Georges Bataille

Silvano Facioni
Il politico sabotato. Su Georges Bataille
Editoriale Jaca Book, 2009
Piero Burzio
Bataille. Una monografia paradossale
Rosenberg & Sellier, 2009

0.01È da poco trascorso il 50 anniversario della morte di Georges Bataille (Billom, 10 septembre 1897 - Paris, 9 juillet 1962), con l'occasione Gallimard ha ripublicato la bella biografia di Michel Surya, Georges Bataille, la mort à l'œuvre e Le Monde ha ricordato l'anniversario con alcuni articoli.

Mort le 9 juillet 1962, à 64 ans, à Paris, Georges Bataille est enterré à Vézelay (Yonne), parmi les herbes folles du petit cimetière, accroché au-dessus des vignobles, qui jouxte la célèbre abbaye, lumière médiévale de la chrétienté. C'est de cette colline du Morvan, sur le chemin de Saint-Jacques-de-Compostelle, que Bernard de Clairvaux prêcha la seconde croisade et ses certitudes : "Mieux vaut contraindre les hérétiques par le glaive... que de tolérer leurs ravages."

0.02Bataille è uno scrittore irritante. Il suo pensiero sfugge ai canoni classici del sapere e poco si può dire di lui che non sia contraddittorio. Eppure il suo pensiero non ortodosso ci coinvolge, non ci lascia indifferenti, per questo cerchiamo di rimuoverlo e di confinarlo al margine, nella zona oscura dello scrittore maledetto.

Pourquoi, cinquante ans après sa mort, Georges Bataille [..] n'apparaît-il toujours pas au même rang que Nietzsche ou Proust, dont il se recommande ? Ou même que Foucault et Derrida, qui se recommandent de lui ? Parce que cela n'a pas lieu d'être : "On me tient pour l'ennemi du bonheur. C'est juste, si par 'bonheur' on entend le contraire de la passion. Mais si le bonheur est une réponse à l'appel du désir et si le désir est le caprice même, alors le bonheur seul est la valeur morale."

Pourquoi Bataille disparaît derrière les figures de ses compagnons de route - d'André Masson à Maurice Blanchot, en passant par Prévert ? Parce qu'il n'aura ménagé ni son soin à disparaître, ni la perfection de son absence. Encore moins le mépris que lui inspire l'idée d'édifier une oeuvre comme on fait un pâté de sable.

Pourquoi en désire-t-on à ce point l'image noire d'écrivain maudit, alors qu'il ne cessa jamais - pourrait-on dire aussi bien - d'être un fonctionnaire scrupuleux, un encyclopédiste de l'esprit moderne, un amant des livres ? Parce que sa fréquentation compromet. Pourquoi lui colle-t-on toujours une image apeurée d'érotique fourbu, et jamais celle de fondateur, animateur, de la revue Critique, encyclopédie de l'esprit moderne, de 1946 à nos jours ?

0.03Eppure, viene da dire, non è così. Se ad una prima lettura gli interessi di Bataille appaiono eterogenei: cosa c'entrano la dépense e l'economia, con la mistica e l'esperienza interiore, con l'erotismo e la trasgressione, con il riso ed il sacro? Possiamo invece ritrovare sempre un oggetto inafferrabile, che attraversa tutti i suoi scritti. Osserva Piero Burzio:

come prima approssimazione si potrebbe dire che la scrittura di Bataille è giocata e portata dal suo inafferrabile oggetto, sempre e comunque; oggetto che in questo caso riceve il nome di esperienza interiore e che altrove si chiamerà dépense, erotismo, sovranità, religione.

il y a chez lui, me semble-t-il, une hypothèse fondamentale, qui en assure la cohérence, au-delà de l'hétérogénéité apparente de ces multiples registres : celle qui repère, dans toutes les activités humaines, une antinomie entre ce qui, d'une part, relève de la sphère du travail, de l'économie, de la production, de la raison utilitaire, et, d'autre part, ce qui définit la sphère de la dépense improductive, de la dilapidation, de l'excès inutile, de la gratuité (de ce qui a lieu « pour rien »). Ces deux pôles, pour lui, sont à la fois opposés et solidaires, et c'est à cela qu'il rattache une autre antinomie, perceptible dans toutes les civilisations, et depuis l'origine même de l'espèce humaine : celle qui oppose (et rend indissociables) le champ des Interdits et celui de leurs Transgressions. Pierre Lefebvre, La part maudite de Georges Bataille. Six questions à Guy Scarpetta, Liberté, vol. 51, n° 2, (284) 2009, p. 51-65. Erudit, Consultato il 23 novembre 2012

0.04Il movimento all'opera nella mente di Bataille per raggiungere il suo oggetto è, anch'esso, sempre identico: uno spostamento laterale, uno sguardo obliquo, che mette fuori gioco la ragione ordinaria assumendo un punto di vista impossibile. In questa dialettica del nulla la sintesi non è desiderabile. Ma occorre saper leggere. Il tentativo di afferrare il negativo è sempre e comunque opera della ragione.

La nozione di dépense

1.01Il termine spesa non traduce integralmente il termine dépense nella particolare accezione usata da Bataille che significa più esattamente spesa improduttiva, perdita. La spesa improduttiva e perciò libera dall'immediato riscontro economico è per questo motivo adatta ad entrare in un superiore circuito simbolico ed a rappresentare nell'economia psichica lo scambio libidico. La dépense anche quando assume aspetti sociali è individuale, psicologica.
La dépense regola l'economia di alcune delle attività più specificatamente umane, legate alla acquisizione della civiltà: il lusso, il lutto, la guerra, la religione, il gioco, gli spettacoli, le arti, l'attività sessuale, secondo il principio che più grande è la perdita più queste attività acquistano senso.

1.02Per quello che qui ci interessa diremo che La creazione artistica riassume nella forma della dépense simbolica ogni altra forma di dépense reale attraverso la mimesi creativa. Nonostante ciò la vita stessa dell'artista spesso non sfugge alla più abissale dépense nel reale. Allo stesso modo il committente dell'opera d'arte è soggetto al principio della perdita. Per andare a segno nell'acquisto egli deve buttare i suoi soldi. Più grande è la perdita più grande il godimento e più vale ciò che acquista. Così come il dono obbliga chi lo riceve ad esserne all'altezza così spendere tre miliardi per un De Koonig obbliga il futuro acquirente ad essere all'altezza di ciò che è già stato dissipato pena la perdita di significato dell'acquisto di un De Koonig.

1.02 La nozione di dépense , testo capitale di Bataille, è stato pubblicato nel 1933 sulla rivista La critica sociale diretta da Boris Souvarine. Nel 1936 J.M.Keynes pubblica la Teoria generale dell'occupazione, interesse, moneta. Per quanto apparentemente lontani esiste ai miei occhi una straordinaria consonanza strutturale tra dépense ed economia keynesiana, fondata sulla costruzione di piramidi e sul gioco d'azzardo. Keynes è stato un appassionato cultore della teoria delle probabilità della cui letteratura cui si dice avesse una conoscenza superiore a quella economica.

Un manicheismo rovesciato

1.02Nel capitolo dedicato a Bataille Jürgen Habermas scrive:

Già all'inizio del 1933 Bataille aveva publicato una trattazione del concetto di spreco che lascia scorgere i contorni di una filosofia della storia di tipo manicheo. [..] Bataille descrive il moderno antagonismo di classe proprio nel senso dei manoscritti economico-filosofici del giovane Marx

1.02Mi è difficile comprendere cosa significhi realmente l'espressione: il concetto di spreco (dépense) lascia scorgere i contorni di una filosofia della storia di tipo manicheo. La frase non può essere letta in senso metaforico. La dépense implica forse una separazione del bene dal male? Non mi sembra. Lo spreco ha, nel linguaggio comune, una connotazione negativa che la dépense non ha anche quando consegna i lavoratori ad una degradazione disgustosa in virtù della nullificazione del loro lavoro.

Il fine del lavoratore è di produrre per vivere, ma quello dell'imprenditore è quello di produrre per consegnare i produttori lavoranti a una degradazione disgustosa.

1.02Neppure si può considerare la dépense come una forma privilegiata di consumo propria delle classi .

1.01

Finora l'economia, inclusa l'economia politica e la sua critica, è stata condotta dal limitato punto di vista del modo in cui possono essere effettivamente utilizzate risorse scarse all'interno della circolazione energetica della riproduzione della vita sociale. A questo punto di vista Bataille contrappone ora quello generale, della considerazione di un bilancio energetico cosmicamente ampliato. In base a questo mutamento di prospettiva [..] si rovescia anche la fondamentale questione economica: non più l'utilizzazione di risorse scarse, bensì l'erogazione disinteressata di risorse superflue diviene il problema chiave. Bataille parte dall'ipotesi biologica che l'organismo vivente accumula più energia di quanta ne consuma per la riproduzione della sua vita. L'energia sovrabbondante viene usata per la crescita. Quando questa si arresta l'eccedenza [..] deve essere erogata improduttivamente - l'energia deve andar perduta senza guadagno. Ciò può accadere in forma 'gloriosa' oppure 'catastrofica'.
MP

Bibliografia

Georges Bataille
- Œuvres complètes , Éditions Gallimard, 12 voll. (1970 - 1988)
- Per la bibliografia delle opere vedi questo link
François Bizet
- [2007] Une communication sans échange: Georges Bataille critique de Jean Genet, Droz, 2007
Piero Burzio
- [2009] Bataille. Una monografia paradossale, Rosenberg & Sellier, 2009
Silvano Facioni
- [2010] Invenzioni del politico. Questioni sulla sovranità, lezione 12 marzo 2010, su Prologos, Consultato in linea 07/11/2012
- [2009] Il politico sabotato. Su Georges Bataille, Editoriale Jaca Book, 2009
Jürgen Habermas
- [1991] Fra erotismo ed economia generale: Bataille, in Il discorso filosofico della modernità,Laterza, Bari, 1991, pp. 215-240
Daniel Hawley
- [1976] Bibliografie annotée de la critique sur Georges Bataille de 1929 à 1975, Slatkine, Genève, 1976
Jean-Michel Le Lannou
- [1997] Bataille: la plénitude souveraine, sta in Revue de Métaphysique et de Morale, n. 3, 1997
Gabriel Marcel
- [1944] Le refus du salut et l'exaltation de l'homme absurde, in Homo Viator, Aubier éditions Montaigne, Paris, 1944 , pp. 260-293
Jean-Paul Sartre
- [1947] Un nouveau mystique, in Situations I. Essais critiques, Gallimard, Paris, 1947
Michel Surya
- [1992] Georges Bataille. La mort à l'œuvre, Gallimard, 1992 (2012)
Giuseppe Zuccarino
- [2012] Klossowski, Nietzsche e «Acéphale», sul sito la dimora del tempo sospeso, consultato il 07/11/2012