La persistente validità del Welfare State

Alcuni appunti ed alcune note sul Welfare State, tratti da un articolo di Luciano Stella.

Il Welfare State può essere, ed è stato, concepito come uno strumento per sterilizzare il dissenso sociale attraverso una ricerca di consenso alla Agrippa.

Come è noto, le prime forme di previdenza sociale furono introdotte poco più di cento anni fa dai governi conservatori, non tanto come mezzi curativi della miseria, quanto come vaccini contro il socialismo: per attutire l'asprezza della lotta di classe nelle indistrie e mantenere così più facilmente l'ordine publico nelle località dove si accentravano le turbolente masse operaie. [..] Ciò evidenzia subito un'importante funzione svolta fin dall'inizio dal W.S.: aiutare alla tolleranza di un sistema sociale caratterizzato da profonde ineguaglianze, economiche e politiche; ovvero, in sostanza, indurre i meno abbienti a collaborare lealmente con gli abbienti.
[il WS] rappresenta un elemento decisivo ai fini di realizzare una politica economica basata sul consenso tra le parti.

Si potrebbe però concepire, in alternativa, un sistema sociale fondato sulla separazione anziché sulla ricerca del consenso.

La coincidenza tra sviluppo economico e sociale può essere solo una coincidenza?

Nel dopoguerra, il W.S. ha esteso grandemente i propri ambiti [..] Non casualmente, tale processo ha coinciso con il periodo [..] in cui il capitalismo di mercato è cresciuto ai ritmi più elevati della propria storia (1950-1973). I fattori principali di questa coincidenza tra rapido sviluppo e significativa estensione della sicurezza sociale paiono essere piuttosto evidenti. Da un lato, il W.S., nel dare sicurezza agli individui, ha rappresentato un elemento di certezza anche per la domanda e la produzione [..] il fatto di poter contare su un'ampia rete di sicurezza sociale ha reso più agevole per le famiglie pianificare la propria spesa per consumi e, naturalmente, ciò ha a sua volta favorito i progetti di spesa per investimento da parte delle imprese. Nel complesso si sono così determinate prospettive di stabilità per il mercato, con grande beneficio per la crescita del sistema economico.

Una questione che deve essere dibattuta è quella dell'efficienza, sia del mercato che dell'intervento publico in economia. Naturalmente esistono condizioni di scala per cui l'intervento publico è più efficiente se considerato dal punto di vista della totalità (con qualche riserva), ma esistono anche condizioni per cui dal punto di vista individuale i risultati sono migliori in un sistema di mercato.

vi sono importanti conferme che nel campo delle attività sociali l'intervento publico può rivelarsi più efficiente del mercato. Valga per tutti l'esempio della sanità: le spese sanitarie USA, dove il ruolo del mercato in questo settore è maggiore che nella generalità dei paesi europei, sono assai più elevate che in questi ultimi (nonostante circa 40 milioni di cittadini americani non godano di alcuna assistenza sanitaria, e, al contrario, i sistemi europei coprano pressoché tutta l'intera collettività).

È possibile concepire un sistema di welfare, più avanzato di quello attualmente esistente, in cui lo Stato non si occupi anche della gestione delle risorse, ma solo della loro ripartizione, lasciando al mercato il compito di soddisfare le singole esigenze. Questo sistema, che si basa sulla redistribuzione monetaria e può essere sviluppato anche in forme molto complesse per aumentarne l'efficienza, si scontra con il problema, irresolubile dal punto di vista del mercato, dei soggetti non assicurabili.

MP

Bibliografia

Luciano Stella
- La persistente validità del Welfare State, in G. Barberis, I. Lavanda, G. Rampa, B. Soro (a cura di), La politica economica fra norme e mercati. Studi in ricordo di Luciano Stella Rubbettino, 2005, pagg. 31-39