L'evoluzione del reddito universale di base

Sebbene si possa tutti convenire che, da un punto di vista macroeconomico, il reddito di base nell'attuale congiuntura sarebbe utile per rilanciare la domanda e nel contempo diminuire le tensioni sociali, appare evidente, come dimostra l'esito del referendum in Svizzera, che esistono nell'opinione publica delle perplessità sulle possibilità di una sua concreta realizzazione.

Uno dei problemi da risolvere, se si vuole raggiungere l'obiettivo di introdurre il reddito di base, è proprio quello di superare la diffidenza della parte più agiata della popolazione, che ritiene di essere penalizzata da interventi legislativi di questo tipo.

Naturalmente è vero che sarà necessaria una diversa, o forse sarebbe meglio dire una più equa, redistribuzione delle entrate fiscali. Ma specialmente nel caso in cui l'introduzione del reddito di base avvenga gradualmente, partendo da importi contenuti, non è detto che la spesa publica debba necessariamente aumentare. Semplicemente si tratterebbe di iniziare ad esempio redistribuendo in maniera più equa e razionale la "spesa fiscale", cioè le i bonus, le detrazioni, etc.. In questo concorda perfino Martin Sandbu opinionista del Financial Times.

modest but sensible UBI schemes do not make the state any bigger than it already is in most rich countries. They require marginal tax rates no higher — but more fairly and rationally apportioned — than already exist.

In definitiva la domanda alla quale occorre rispondere è : come costruire concretamenete UBI? Che forma dare all'idea astratta di reddito universale al fine di poterla presentare come effettivamente applicabile senza traumi alla realtà.

Recentemente è stato publicato da Compass un documento, del quale sono autori Howard Reed, Stewart Lansley, che prende in considerazione il problema nei termini generali che ho delineato e che si possono meglio riassumere così.

  1. UBI dovrebbe corrispondere ad una somma che, in sé e per sé, non consente di sfuggire alla povertà
  2. Almeno inizialmente UBI verrebbe integrato nel sistema di welfare means test corrente di cui andrebbe solo a limitare la portata
  3. Almeno inizialmente UBI sostituirebbe solo una gamma limitata delle prestazioni sociali esistenti

Non mi addentro, almeno per ora, nell'esame dei calcoli di fattibilità proposti nel documento, che si riferiscono alla situazione del Regno Unito.

Dirò solo che Reed e Lansley propongono due schemi alternativi di intervento; uno con erogazioni limitate, più sostenibile fiscalmente (costo 0,7 miliardi di sterline) ed uno con l'erogazione di 71 sterline settimanali (360 euro al mese circa) che richiederebbe un extra gettito di 8 mld. di sterline.


Naturalmente tutto ciò non eliminerebbe il fondamentale pregiudizio ideologico inglese - cfr. Daily Mail - che tende a distinguere tra poveri meritevoli e poveri non meritevoli di aiuto.

One of the cornerstones of Blairite neoliberalism was re-regulation of the welfare state to instil market principles. Nowhere has this happened more than the area of means-tested welfare benefits, which has inevitably led to an increase in social division: once the debate around welfare is framed as who is worthy and who isn’t, the right have already won the argument. No wonder it has not been difficult for Cameron to pick up where Blair and Brown left off: once the means-testing principle has been instilled into welfare policy, the Tories natural instincts towards divide and rule politics – pitting the poor against the poor – are given a green light. The reality is that while Milton Friedman may have proposed a tax dividend idea that had some similarities with UBI, the real Right in the UK (eg The Daily Mail) despise the idea of a basic income for all because it breaks with one of their fundamental ideological tenets: ‘the deserving and undeserving poor’.

Segnalo infine, sulle pagine web dell'Economist, un calcolatore interattivo che mostra in maniera intuitiva come, specie nei paesi europei fra cui anche l'Italia, vi siano ampi margini, nelle pieghe dei bilanci statali, almeno per iniziare ad introdurre forme di reddito universale di base.

MP

Bibliografia

Howard Reed, Stewart Lansley
- Universal Basic Income: An idea whose time has come?, Compass, giugno 2016, con il supporto della Joseph Rowntree Foundation; cons. martedì 7 giugno 2016