Filosofia della cronaca

6. Safeword

6.01Il concetto di safeword ha origine e si diffonde all'interno delle comunità BDSM americane nella seconda metà del secolo scorso. Inizialmente il suo scopo è eminentemente pratico, è solo uno strumento per consentire l'estensione del limiti del gioco erotico. La sua portata è però molto maggiore, in particolare dal punto di vista filosofico assume rilevanza la relazione con il concetto di resa. Di questo mi occuperò altrove.

Safeword ("veto") è una parola convenzionale, che pronunciata nel corso di un rituale o scena BDSM ha come conseguenza l'immediata cessazione dell'azione. In questo modo il sub ha la garanzia che in ogni caso saranno rispettati i suoi limiti fisici e morali.
La scelta della safeword è parte del gioco è di norma viene fatta insieme, tenendo conto che necessariamente non deve essere una parola usata comunemente per esprimere dolore, paura, compassione, etc. e quindi si eviteranno parole come: "basta", "pietà", "perdono", "mi fai male", "aiuto", etc.
La parola scelta è preferibilmente corta e facile da ricordare. Alcuni usano i colori "rosso" (safeword), "giallo" (richiesta di rallentare), "verde", (richiesta di proseguire). Altri usano i numeri con lo stesso significato.
Quando non sia possibile utilizzare la voce, ad esempio perché il sub è imbavagliato, si può utilizzare un gesto come segnale di sicurezza (Safe Signal), a cui si applicano tutte le considerazioni fatte per la safeword.
L'uso della safeword è stato introdotto nella moderna concezione del sadomasochismo per consentire l'esplorazione dei propri limiti spingendosi sul confine con una relativa sicurezza.
Alcuni superiori (Dom) spingono deliberatamente il sub fino al limite costringendolo a pronunciare la safeword.
La safeword fa parte degli strumenti di gestione del consenso. In senso tecnico esprime la possibilità di ritirare in ogni momento il consenso alla continuazione dell'azione e dal punto di vista legale il rispetto della safeword può essere determinante nella valutazione di eventuali danni derivanti dall'azione. (vedi la sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo: K.A. et A.D. c. Belgique)
La presenza di una safeword nel gioco BDSM responsabilizzando il sub crea paradossalmente una condizione piu dura per la parte sottomessa della sua mancanza che lascia il Dom unico responsabile del buon andamento del gioco.

6.02Nonostante la grande enfasi posta dalle comunità BDSM sul consenso e la negoziazione è lecito qualche sospetto:

In a recent interview with the Harvard Independent, an anonymous representative of the newly-formed group, Munch, which stylizes itself as a resource and community for Harvard undergraduates interested in the BDSM subculture (an initialism that stands for bondage and discipline, dominance and submission, and sadism and masochism), insisted that “the BDSM community in general and here at Harvard has a huge emphasis on consent and negotiation.” I had to cock an eyebrow.

6.03Esiste un problema con il non-consenso. Un grosso problema: continua l'articolo di Samantha Berstler:

The BDSM community has a problem with non-consent. A big problem. In late January, salon.com published an article in which kink educator turned advocate Kitty Stryker claimed that abuse in the community is a “systematic issue” and that she had “yet to meet a female submissive [masochist] who hasn’t had some sort of sexual assault happen to her.”

6.04In realtà non si tratta del consenso al rapporto sessuale in sé, che nel caso del BDSM può essere presunto, ma del mancato rispetto del veto al rapporto sessuale non protetto. Il discorso sulla safeword però non riguarda soltanto la prevenzione dell'AIDS o della trasmissione di malattie per via sessuale a partire dalle quelle tradizionali, gonorrea e sifilide, per finire alla clamidia, al tricomonas, all'epatite, all'herpes ed alle altre infezioni virali; riguarda anche di casi in cui il suo mancato rispetto fa emergere la nuda cronaca. La scelta degli esempi è casuale, sono le notizie più recenti e su cui c'è poco da dire data la scarsità degli elementi a disposizione. In realtà non si può dedurre, da queste notizie, l'intenzionalità dei soggetti nel momento in cui è avvenuto il fatto, al di là dell'intrinseca stupidità nell'esecuzione materiale della scena. Bisogna ricordare che in questi casi la stupidità dell'azione è ricercata come condizione di godimento.

C'è un fermo per omicidio preterintenzionale per la morte di un travestito avvenuta ieri a Baricella, in provincia di Bologna, durante un gioco sadomaso finito male. [..] Il fermo è scattato verso le 4 di stamattina dopo un lungo interrogatorio. Tropper ha raccontato al magistrato di aver conosciuto la vittima in chat ed i averla frequentata per circa 5 mesi. [..] Tropper ha spiegato di aver accettato tali giochini per fare un piacere alla vittima. E così ieri l'ha legata a un albero del suo giardino e le ha girato intorno al collo una grossa catena che ha tirato 4-5 volte finchè la situazione non gli è sfuggita di mano uccidendo il trans per soffocamento.
A Cinisello Balsamo, alle porte di Milano, è stato ritrovato il cadavere di una donna, incaprettato e con segni di sevizie, in un box trasformato in una sorta di «stanza delle torture». La donna è stata identificata giovedì pomeriggio: si tratta di una 43enne romena. Il corpo presenterebbe segni di strangolamento e non di lesioni da arma da taglio: lo strangolamento potrebbe essere stato provocato proprio dal modo in cui è stata legata.
Un gioco erotico finito male in un garage in zona Bufalotta ha provocato la morte di una studentessa 24enne [..] mentre una impiegata 23enne romana è ricoverata in rianimazione al policlinico Sant'Andrea [..] A chiamare il 118, alle 4,40, è stato un ingegnere romano di 42 anni, che partecipava al gioco, arrestato per omicidio nel pomeriggio. Le due giovani sono state trovate appese con una corda fatta passare sopra una trave all'altezza di due metri da terra, con un meccanismo simile a quello della bilancia, [..] La corda che avvolgeva le giovani, ancora vestite, aveva dei piccoli nodi. Le due ragazze, consenzienti, erano state legate in maniera molto stretta in varie parti del corpo, fino al collo, con poco margine. Il minimo movimento di una condizionava i movimenti dell'altra. Nel gioco ognuna faceva da contrappeso all'altra: una scendeva verso terra, l'altra saliva verso l'alto, dandosi la spinta con le punte dei piedi, in una sorta di altalena. Salendo, la corda provocava uno strozzamento di alcuni secondi: il soffocamento, secondo alcune tecniche erotiche, produce una sensazione simile all'orgasmo. Una delle due a un certo punto è svenuta restando a terra e facendo rimanere in alto l'altra ragazza, che è così morta impiccata [..]

6.05Quando una persona assume una posizione di debolezza - qui esemplificata dalla persona legata e in stato di ipossia - il comportamento dell'altro diventa determinante. Negli edge play si devono tenere presenti alcune considerazioni tecniche. La percezione della realtà da parte di chi è in stato di debolezza, oltre una certa soglia, subisce una alterazione - ad esempio per la carenza di ossigeno, che ha come effetti sia un aumento dell'eccitazione sia un allungamento dei tempi di reazione agli stimoli. Qui la safeword fallisce in partenza e tutta la responsabilità dell'azione ricade su chi ha il controllo della situazione. Dalla parte di chi controlla l'azione l'eccitazione è determinata, oltre che dall'effetto dell'eccitazione della persona in stato di debolezza, anche dalla coscienza dell'aumento del rischio dovuto alla riduzione del tempo di risposta e dell'avvicinarsi al bordo. La possibilità della morte percepita produce l'effetto mentale cercato.

6.06 La stronzata si manifesta quando la situazione viene, per qualsiasi ragione, improvvisamente abbandonata e di conseguenza se ne perde il controllo. Accade anche in molte circostanze della vita di abbandonare la situazione senza un motivo, ma in questi casi ci si era impegnati a mantenere il controllo su di essa.